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Ossessionati dal sesso?

Alla redazione di Focus qualche giorno fa è arrivato l’sms di Mike. Eccolo:
Dopo il vostro articolo sulle parolacce ho pensato: proviamo a sostituire le parolacce che indicano gli organi sessuali (figa, coglione, pirla ecc.) ma hanno spesso perso il significato originario, con quelle “vere”: pene e vagina. Provateci! Si scopre come siamo ossessionati dal sesso!

original

Donna trasporta un fallo in un dipinto (Grecia, 480 a.C.).

 

Caro Mike,
è verissimo! Ci stupiamo che gli eschimesi abbiano decine di parole per designare i vari tipi di neve, ma non facciamo caso al fatto che nel nostro vocabolario ci sono – si calcola – da 2800 a 3500 modi di designare gli organi sessuali, in italiano e in dialetto, con una singola parola o con lunghe perifrasi, in modo volgare o con metafore allusive…
Anche questa è una ricchezza della nostra lingua. Che mette in mostra un aspetto affascinante: la ricchezza linguistica dei termini sessuali non è solo l’effetto del peso che la pulsione sessuale riveste nella nostra vita (come si accorse Freud) ma anche di molte altre cose. Per esempio, del fatto che il sesso è una realtà misteriosa e sfuggente, tanto che per descriverla compiutamente non basta un solo punto di vista. E poi del fatto che le emozioni sessuali sono fra le più intense che possiamo provare, e perciò si prestano a esprimere altre emozioni forti. E infine, perché fra gli animali (soprattutto le scimmie) la gerarchia in un gruppo si esprime anche attraverso il sesso: o come supremazia nella scelta dei partner o come minaccia di monta. Ecco perché molti modi di dire violenti (“Che c a z z o vuoi?”) utilizzano le parole del sesso.

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