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La Russia censura le parolacce

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Putin contestato da un’attivista di “Femen”.

La Russia vieta le parolacce. Come avevo anticipato su Twitter

La #Russia fa una #legge che vieta le #parolacce ai giornalisti, contro la decadenza morale. Ma si rischia #censura: bit.ly/YPhriO

— Vito Tartamella (@parolacce) 25 marzo 2013

il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che punisce chi usa un linguaggio osceno.

Per i trasgressori sono previste multe salate: fino a 3.000 rubli, 74 €, per chi le dice o le scrive sui giornali; fino a 500 € per i funzionari pubblici, e fino a 5.000 € per le società di comunicazione (giornali, tv, radio).

L’iniziativa, secondo le fonti ufficiali, è partita dall’autorità di controllo sulle telecomunicazioni (Roskomnadzor) che aveva raccolto varie lamentele da parte degli spettatori per l’uso di parolacce in varie trasmissioni, come lo show satirico “Comedy club” e il reality “Dom-2“. Ma nell’elenco figuravano anche emittenti molto critiche con il potere, come la radio “l’Eco di Mosca” e il sito grani.ru.

Di qui sono nati i sospetti sul rischio che la nuova legge possa diventare uno strumento non solo per proteggere le delicate orecchie dei telespettatori minorenni, ma anche per censurare gli oppositori. Anche perché, al momento, la legge non spiega gli ambiti di applicazione: quali espressioni saranno giudicate inappropriate? Solo quelle a sfondo sessuale, osceno, o gli insulti in generale? Oppure è solo una legge di facciata, che resterà lettera morta, giusto per dare un contentino ai benpensanti?

Staremo a vedere. In russo, le parolacce costituiscono un gergo a sè stante, il mat: un lessico molto maschilista e ricco di termini osceni, che in molti casi sono usati anche come offese personali. Tra l’altro, la notizia della legge anti-parolacce arriva proprio nello stesso giorno in cui Putin, in visita in Germania, è stato contestato da un’attivista di Femen, che aveva scritto sul petto “Fottuto dittatore” e sulla schiena “Vaffanculo Putin”. E allora come riferiranno questa notizia i giornali russi, con l’entrata in vigore della nuova legge?

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