2 Non tutte le parolacce sono offese Posted on 24 Aprile 2014 by vito tartamella <span style="color: #000000;">“La Cassazione sdogana le parolacce”. “Frasi scurrili? Al parcheggio si può”. O addirittura: “Dire parolacce in auto non è più reato”.</span><span style="color: #000000;">E’ stata presentata in questi termini una sentenza della <strong>Cassazione </strong>(la n° <a href="http://www.online-news.it/2014/04/09/la-cassazione-bacchetta-la-tv-diffonde-linguaggio-volgare/#.U1jSv1fssY4" target="_blank">15710 </a>dell’8 aprile 2014). Peccato, però, che la sentenza NON dica niente di tutto questo questo. Stabilisce invece un altro principio, del tutto normale anche se spesso trascurato: ovvero, che <strong>non tutte le parolacce sono offese</strong>.</span><span style="color: #000000;">L’episodio valutato dai giudici della suprema Corte risale al 2010: un uomo di San Pietro Vernotico (Brindisi) aveva trovato il passo carrabile ostruito dall’auto di una donna. Non riuscendo a uscire con la propria auto, colmo di rabbia, le aveva detto: “Mi hai cacato il c….”. </span><span style="color: #000000;">La donna lo aveva denunciato per ingiuria. Ma la Cassazione lo ha assolto, considerando quella frase come “un’espressione di <strong>fastidio </strong>e non di disprezzo per la persona in sé. Non è punibile, infatti, il linguaggio volgare in sé, ma solo l’<strong>offesa</strong>: ossia quando la volgarità viene usata per ledere l’<strong>onore </strong>di un’altra persona”.</span><span style="color: #000000;">La distinzione (già nota ai lettori del mio <a href="https://www.parolacce.org/2016/08/10/parolacce-formato-ebook/" target="_blank">libro</a>) è lampante: ci sono alcune parolacce (“somaro”, per esempio) che attaccano la dignità, l’autostima di un altra persona. Sono gli <strong>insulti</strong>. Altre parolacce, invece, sono usate per esprimere emozioni forti: rientrano in questa categoria le <strong>imprecazioni </strong>(“porca vacca”) ma anche i <strong>modi di dire </strong>come quello valutato dai giudici della Cassazione. In questo caso, le parolacce hanno una funzione <strong>catartica</strong>: servono come enfasi, <strong>valvola di sfogo</strong>, infrangendo un <strong>tabù </strong>linguistico. Si può discutere sulla volgarità, sulla scarsa educazione o eleganza, ma nessuno si può sentire direttamente offeso da queste espressioni. Che spesso sono una reazione automatica, un riflesso neurologico a uno stato di rabbia intensa. Se non ci credete, provate a darvi una martellata su un dito: scommettiamo che non vi uscirà dalla bocca una frase elegante?<br /> </span> Condividi su:
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