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Ma che bip fai?

Bcaranx mi dice:
Ma vi siete chiesti come mai parolacce ed offese si rivolgono quasi sempre alla sfera sessuale? Se una ti e’ antipatica e’ una putt… o una bocch….una tro… o una mign… Se e’ un lui allora e’ un fro… o un rottinc…. Fare sesso e’ praticamente un’offesa. Chissa’ perche’. E non solo nella cattolica Italia, ma anche in paesi che non sono di stampo cattolico o comunque religioso…

 

Caro Bcaranx,
La tua osservazione è molto acuta e interessante. E non basterebbe l’intero sito di Focus.it per risponderti… Però lancio (a te e a tutti i navigatori) alcuni spunti di riflessione. In effetti le parolacce che si riferiscono al sesso costituiscono circa il 50% di tutte le parolacce. Il motivo? Semplice: il sesso è un tabù universale. In tutte le culture, il sesso è la realtà più intima, che non può essere vissuta e sbandierata in modo plateale (“osceno” significa letteralmente “ciò che viola le regole della scena”).
Non è solo questione di morale cattolica: dietro la paura del sesso c’è la paura dell’incesto. Il sesso non può essere vissuto senza limiti, dicono gli psicologi, perché altrimenti infrangeremmo il tabù dell’incesto (fare sesso con i propri genitori). L’unico modo per rendere inoffensive le parole del sesso sarebbe rendere inoffensivo il sesso: e questo non succederà mai. Proprio perché è la nostra realtà più intima e delicata, il comportamento sessuale è usato per ferire l’autostima di un avversario.
Alcune ricerche hanno accertato che le offese più pesanti non sono quelle che attaccano le origini etniche (terrone, negro….) ma quelle che attaccano il comportamento sessuale. E in particolare gli “eccessi”: per offendere un uomo basta dirgli che non è abbastanza “maschio” (= impotente, omosessuale) oppure che lo è troppo (= bastardo, cioè: usa le donne e poi le getta); per offendere una donna basta dirle che non è abbastanza “femmina” (= frigida, racchia) o che lo è troppo (= troia, se è lasciva, provocatrice, manipolatrice). In più, come ho scritto nell’introduzione di questo blog, le parole del sesso sono usate come jolly linguistici per esprimere i concetti più diversi (sorpresa: cazzo!, elogio: cazzuto; offesa: cazzone… Etc etc) proprio perché il sesso è una realtà così coinvolgente e misteriosa da sfuggire a ogni classificazione.

 

Vito

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